Interiors e Architettura: la nostra visione:
Interiors.
Non è una questione di Stile. La fisionomia degli ambienti deve corrispondere a quella di chi li abita. Per questo, non siamo mai stati d’accordo con chi riempie le stanze fregiandosi di piazzare quella poltrona di quel designer di grido piuttosto che quel letto di tal’altro designer, nel tentativo – narcisistico ma infruttuoso – di far emergere l’ego dell’autore. Una sorta di impotenza autoriale che si specchia negli oggetti che avrebbe voluto ‘essere’. Per quella strada, nella maggior parte dei casi, il risultato è una riproduzione banalizzata e deludente dei cataloghi delle ditte produttrici. A noi invece piace riflettere sulla idea di casa, mettendo mano agli strumenti propri dell’architettura e della storia degli interiors, e solo successivamente dialogare con quella idea e i materiali che la rappresenteranno, con le cose e gli oggetti per darle forma visibile, facendo in modo che quegli spazi – con i materiali e gli arredi – siano solo uno mezzo per meglio rappresentarla. Quel dialogo da forma – così facendo – a interni parlanti.
Crediamo che la casa sia un teatro privato per la messa in scena delle riflessioni, aspirazioni, desideri, e conquiste di chi la abita.
Architettura.
La progettazione architettonica si fonda su una ricerca costante legata al senso che ogni singola Architettura possiede – e deve possedere. Sul ‘cosa è’ quel dato oggetto della riflessione: “Tradizione significa instancabile rinnovo dell’ascolto del Fine” (M. Cacciari). La ricerca sulle Ragioni dell’Edificio è così continuamente messa a punto attraverso ricerche di approfondimento teorico riguardante il significato dei singoli elementi che definiscono uno spazio architettonico. E tale Metodo è critica partigiana nei confronti del dilagante narcisismo architettonico che sta generando archi-mostri. Il mondo si sta riempiendo di novità e non di nuovo. Il progetto architettonico non deve ricercare solo delle forme più o meno nuove – o peggio, più o meno di moda – ma mirare a migliorare realmente la vita dell’uomo.
E un modo di essere altro, è “sostanza di cose sperate” (E. Persico, 1935).
"Oggi il problema è che non c'è nessuna tradizione.'' [Mies van der Rohe, 1952]
da: “Ludwig Mies van der Rohe – Gli scritti e le parole” - a cura di Vittorio Pizzigoni, Torino 2010
"Spetta alle rovine del tempo di edificare le dimore dell'eternità"
(“Know all men [...], time’s ruins build eternity’s mansions.”)
da: Ulisse – James Joyce, 1917